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La bassa autostima : come riconoscere le cause e gli effetti

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Il concetto di autostima fa riferimento a come vediamo noi stessi, ai pensieri che abbiamo su di noi, a cosa ci diciamo e al valore che ci diamo come persone.

E’ possibile suddividere il costrutto autostima in tre aspetti:

  • l’immagine di sé, che non implica giudizio o valutazione, ma riguarda la conoscenza delle nostre caratteristiche, come l’aspetto fisico (es: colore capelli, occhi, altezza, etc), il nostro ruolo sociale e lavorativo (figlio/a, madre, padre, essere un impiegato, un ingegnere, etc), le nostre passioni (amare la musica, etc), le nostre attività consuete, etc;
  • la percezione di saper fare delle cose bene o ad un certo standard, che potremmo definire autoefficacia e quindi le nostre competenze relazionali (saper star bene in presenza di altre persone), le nostre competenze specifiche (saper memorizzare un gran numero di informazioni, saper giocare bene a pallone) e la nostra capacità di gestione delle situazioni difficili;
  • il valore di sé, che non si riferisce esclusivamente alle nostre qualità, a quello che crediamo di saper fare e alla convinzione sulle nostre capacità, ma fa riferimento all’opinione generale cha abbiamo su di noi come persone. Si può avere un’opinione positiva di sé e sentirsi una persona buona e/o di valore oppure negativa e sentirsi una persona sbagliata e/o inutile.

L’opinione negativa di sé, in riferimento al valore come persona, è frequente che sia indicativa di una bassa autostima.

Da cosa dipende la bassa autostima

Ad oggi, grazie alle ricerche riguardanti le caratteristiche di personalità, è possibile dire che la bassa autostima può derivare dalla combinazione di fattori genetici e fattori ambientali.

Tra i fattori ambientali particolare rilevanza hanno:

  • le punizioni sistematiche;
  • l’essere trascurati;
  • l’avere dei genitori che non sono mai soddisfatti dalle prestazioni effettuate e che si focalizzano sugli errori e non sui successi;
  • crescere con genitori preoccupati o con scarso autocontrollo;
  • essere esclusi o ignorati nell’ambiente domestico e/o a scuola;
  • essere esclusi e ricevere critiche dai coetanei;
  • cambiamenti di vita improvvisi;
  • condizioni di salute precarie o condizioni di salute precarie dei genitori;
  • non aver vissuto esperienze positive quali apprezzamenti e forme esplicite di amore;
  • appartenere ad un gruppo sociale sottoposto a pregiudizio;
  • eventi traumatici in età adulta.

Cosa comporta avere una bassa autostima:

  • tendenza a colpevolizzarsi
  • maggiore presenza di emozioni come ansia, vergogna, rabbia e tristezza
  • dubbi su di sé
  • difficoltà a esprimere le proprie necessità
  • atteggiamenti posturali remissivi o comportamenti aggressivi
  • affaticamento, bassa energia o tensione fisica
  • squalifica delle cose buone che si fanno
  • focalizzazione sugli errori
  • percezione di essere deboli
  • credenza di non valere nulla, di essere inutile, fallito, stupido, non amabile

Effetti della bassa autostima:

  1. In ambito scolastico o lavorativo prestazioni al di sotto delle proprie possibilità, difficoltà nell’attribuirsi meriti “tutti avrebbero avuto questo risultato” “non è dipeso da me, ma dal caso, dalle condizioni favorevoli”. Oppure eccessivo perfezionismo che porta a dedicarsi completamente al lavoro/scuola per paura di fallire.
  2. In ambito relazionale e non solo, la sensibilità alle critiche potrebbe portare a evitare di svolgere attività che, se non si temesse il giudizio, verrebbero considerate piacevoli. Alcune persone cercano di apparire sempre compiacenti in funzione della convinzione che, manifestare le proprie esigenze, potrebbe determinare una disapprovazione e un successivo allontanamento dell’altro. Difficoltà nel ricevere regali, nel rilassarsi e divertirsi.
  1. La bassa autostima, inoltre, può portare a non prendersi cura di sé trascurando la propria salute e il proprio aspetto o al contrario a tentativi per cercare di apparire perfetti, occupando molto tempo della propria giornata, considerandolo l’unico modo per essere apprezzati dagli altri.

Il sistema di autovalutazione

Ognuno di noi si giudica in base alla riuscita o meno nel lavoro, nelle relazioni, nelle attività sportive e in altre attività. Questa valutazione segue dei parametri personali e viene fatta in funzione dell’importanza che attribuiamo ai vari ambiti. Se per me è molto rilevante il lavoro, sarò molto triste se non riuscirò in quell’ambito. Al contrario avendo successo nel lavoro proverò emozioni positive e mi sentirò gratificato. Ad ogni modo comunque avrò un’idea della mia soddisfazione nei vari ambiti e potrò riconoscere i miei successi e i miei insuccessi. Oltre queste valutazioni gli eventi spiacevoli vengono considerati come episodi e non come conferme della mancanza di valore personale.

Una persona con bassa autostima è più propensa a valutarsi negativamente a prescindere dai risultati che raggiunge. Di fronte ad un successo sarà più propensa a valutarlo come non dipendente da sé e dalle proprie capacità.

Laura e l’esame di storia

Laura supera l’esame orale di storia ottenendo 28 su 30, quindi un buon voto. Appena finito l’esame pensa: “Oggi la docente era di buon umore, aveva fretta perché c’erano molti studenti da esaminare, faceva domande facili e chiunque sarebbe riuscito a superare l’esame, poi sicuramente mi avrà vista impacciata come al mio solito e sarà stata generosa…le avrò fatto pena”

Laura non ritorna a casa soddisfatta della riuscita dell’esame e non considera il voto dipendente dal suo impegno e dalle sue capacità, inoltre pensa che gli altri provino pena per lei anche di fronte ad un esito positivo.

La consapevolezza di sé

La bassa autostima, quindi, influisce notevolmente sul benessere generale della persona, che sperimenta frequentemente emozioni spiacevoli.

Un primo passo per poter cominciare a capire cosa fare per poter migliorare la propria condizione è divenire consapevoli delle proprie convinzioni e del personale modo di valutarsi. Mettersi in discussione non è affatto facile, visto che l’immagine che abbiamo di noi si è consolidata nel tempo e che la nostra mente è più portata a ricercare conferme rispetto alle proprie convinzioni piuttosto che disconferme. Può esserci d’aiuto provare a osservare se le regole che sono valide per noi sono estendibili anche agli altri.

L'esempio di Paolo 

Paolo lavora in un supermercato per 8 ore al giorno. Un suo amico gli chiese la cortesia, al temine dell’orario lavorativo, di prendere per lui un sapone ad una fragranza particolare che si vendeva solo nel supermercato dove lavora Paolo.

Paolo rispose al suo amico che alla chiusura glielo avrebbe portato a casa.

Quel giorno coincideva con il carico della merce e quindi Paolo era stato particolarmente impegnato e si era stancato molto rispetto ad altre giornate lavorative. Di solito è molto attento e cerca di fare tutto quello che può, e anche di più, per salvaguardare i suoi rapporti interpersonali e per difendere un’immagine di sé come persona di cui fidarsi.

Al temine della giornata lavorativa, dopo essere rientrato a casa Paolo si rese conto di essersi completamente dimenticato della richiesta del suo amico. Erano le 24.00 e a quell’ora non gli fu possibile chiamarlo, gli inviò solo un sms di scuse e passò una brutta nottata. I suoi pensieri erano: sono una persona inaffidabile, rimarrà molto male della mia dimenticanza, chissà cosa penserà di me, sono il solito, non faccio mai niente di buono, non mi chiederà più nulla…etc.

Il giorno seguente il suo amico al telefono gli disse di non preoccuparsi, che non era una cosa così importante e che avrebbe potuto prenderglielo appena possibile.

Nonostante queste rassicurazioni per Paolo non era cambiato nulla, continuava ad avere gli stessi pensieri.

Chiedendo a Paolo cosa sarebbe successo se fosse capitato a lui di trovarsi nella situazione del suo amico, Paolo rimase sorpreso dal vedere che per lui non sarebbe stato affatto un problema, anzi era del tutto comprensibile che potesse succedere una dimenticanza dopo una dura giornata di lavoro. Inoltre reputava ugualmente il suo amico un buon amico e il singolo episodio non era per lui sufficiente per ritenerlo inaffidabile.

L’esempio dimostra come alle volte, la bassa autostima, ha influenza sui criteri di valutazione utilizzati per sé e per gli altri.

Per poter approfondire come giungere ad una sana autostima si consiglia la lettura dell’articolo Affrontare la bassa autostima: consigli per approfondire la conoscenza di se stessi e agire per migliorare la propria qualità di vita”, che verrà pubblicato a breve.

 

dott. Gabriele Ferlisi