Perchè i pensieri ci bloccano: la ruminazione mentale
In qualche modo tutti pensano e ripensano ai propri problemi, alle proprie difficoltà o a cose che destano preoccupazione. Può inoltre capitare di pensare e ripensare a eventi accaduti in passato, un passato più prossimo o un passato più antico, e che questi pensieri generino agitazione o disagio. In psicologia questa modalità è definita ruminazione mentale.
A cosa serve la ruminazione mentale?
La ruminazione è una strategia utile per affrontare al meglio le difficoltà. Ripensare a eventi che destano preoccupazione consente di pianificare le azioni e, a volte, di trovare una soluzione. Orientarsi verso una soluzione significa chiedersi: “Che possibilità ho per migliorare questa situazione?”. La funzionalità della ruminazione è associata a un limite temporale. Mi spiego meglio: si smette di ruminare quando il problema è risolto, o dopo un periodo di tempo soggettivo, che porta comunque ad una conclusione, anche se alla fine ci si dice “non posso farci niente”. La soluzione può essere determinata dalla comprensione delle azioni da compiere per gestire la situazione e dalla loro messa in atto, oppure dalla scelta di accettare l’immutabilità di alcuni eventi, e quindi comprendere che non si può intervenire o che non sarebbe proficuo intervenire. In entrambi i casi, la ruminazione è finalizzata al superamento di un’impasse e porta alla comprensione di “cosa è meglio fare”. Questa comprensione è il frutto di pensieri che permettono di pianificare la soluzione.
Anche se la ruminazione è una strategia “adattiva”, l’uso eccessivo può avere delle conseguenze negative.
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